Il
volume basato sullo stimolante connubio tra arte e impresa.
Identificato un nuovo modello di crescita per il gruppo Elica
FANO
- “Il lavoro crea
valore, prima che profitto. Di conseguenza l’arte gioca una ruolo
fondamentale all’interno di questo percorso virtuoso”.
Poggia su questa considerazione il volume “Innovare
l’impresa con l’arte. Il metodo della Fondazione Ermanno Casoli”
che verrà
presentato
venerdì
20 settembre
2019 alle 17,30 a Palazzo San Michele, in Via Arco d’Augusto n. 2
a Fano nella la Sede Distaccata dell'Università
degli Studi di Urbino Carlo
Bo, durante il Convegno organizzato dalla locale Associazione Centro
Studi Economia e Territorio. Con la prefazione di Pier Luigi Celli,
Presidente Sensemakers, il volume è
scritto da
Chiara Paolino,
ricercatrice di
Organizzazione Aziendale presso l’Università
Cattolica del
Sacro Cuore e docente di Leadership, Organization e HR presso SDA
Bocconi School of Management (per la parte teorica), Deborah Carè
del Group
recruiting, employer branding and training manager di Elica e
direttrice FEC dal 2009 al 2017 (per la parte manageriale), Marcello
Smarrelli,
storico
dell’arte e direttore artistico FEC (per la parte artistica e
curatoriale).
Nel corso dell’incontro, moderato da Lorenzo Furlani,
giornalista del Corriere Adriatico e impreziosito dalla
partecipazione di Francesco Casoli, Presidente di Elica e di Mario
Pelonghini, Presidente del Centro Studi Economia e Territorio,
verranno studiate tutte le possibili interconnessioni tra Arte e
Impresa, al fine di tratteggiare un nuovo modello che, insieme alla
crescita, possa condurre a una moderna idea di innovazione
sostenibile, come ha sottolineato Mario Pelonghini, presidente del
Centro Studi Economia e Territorio: “Ci
ha attratto l’idea di approfondire l’esperienza della Fondazione
Ermanno Casoli con il gruppo Elica, partendo dalla comprensione del
volume ‘Innovare l’impresa con l’arte. Il metodo della
Fondazione Ermanno Casoli’,
con
l’obiettivo di percorrere e comprendere questo binomio dagli
scenari intriganti. Siamo sostenitori di una rivoluzione del modus
operandi di fare impresa: in un momento storico in cui le rivoluzioni
legate alla globalizzazione e alla digitalizzazione hanno modificato
gli scenari economici, riteniamo sia stimolante ambire a riconvertire
i processi aziendali, scommettendo e investendo sul capitale umano in
una connessione aperta e reciproca tra il management, il settore
produttivo e i vari reparti interni all’azienda. Saremo curiosi di
verificare – continua
Mario Pelonghini-
come Elica sia riuscita a completare questa contaminazione e con
quali strumenti abbia portato a termine questo percorso. In questa
nuova narrativa, in cui il capitale umano supera il valore economico
stesso dell’azienda, l’Arte gioca un ruolo predominante, perché
illumina
e identifica ciò
che i
numeri non riescono a individuare”.
Il connubio tra arte e azienda viene lodato anche da Francesco
Casoli, presidente di Elica: “Siamo convinti che l’arte intesa
come forma di creatività produca innovazione e, nella nostra
azienda, grazie ai progetti realizzati dalla Fondazione che hanno
coinvolto centinaia di nostri dipendenti, ne abbiamo potuto toccare
con mano i risultati.”
RASSEGNA STAMPA
Corriere Adriatico del 18 Settembre 2019
Il Resto del Carlino del 19 Settembre 2019
RASSEGNA STAMPA
Corriere Adriatico del 18 Settembre 2019
Corriere Adriatico del 20 Settembre 2019
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